Grecia, V secolo a.C. La prova del silenzio è l'ultimo esame che la scuola di Pitagora impone ai giovani discepoli prima di venire accolti nella confraternita degli iniziati. Ippaso di Metaponto lo ha superato. Adesso è un matematico. Suo dovere è la ricerca di nuove verità, che lo ha portato a formulare una soluzione per il problema dell'irrazionalità del rapporto tra diagonale e lato del quadrato. Soluzione che deve rimanere segreta perché va contro il credo del Maestro. Ma è giusto mantenere il silenzio su una scoperta che rivoluzionerebbe il sapere dell'epoca ponendo fine alla fama di Pitagora? Parigi, 1900. La capitale è presa d'assalto da una folla di studiosi che partecipano al Congresso di Matematica. Stèfanos e Mihaìl, due studenti greci, si conoscono nell'auditorium della Sorbona, dove seguono le appassionanti discussioni dei luminari. Simpatizzano subito. Entrambi cultori della "scienza delle scienze", approfondiscono la loro amicizia nei locali più in voga, e nel quartiere di Montmartre, dove intellettuali e artisti sono alla ricerca di un nuovo modo di esprimersi. Stèfanos e Mihaìl legano soprattutto con un pittore spagnolo che avrebbe firmato le sue opere con il cognome della madre: Picasso. Eppure c'è un punto sul quale le opinioni dei due aspiranti matematici divergono: Stèfanos è convinto dell'esistenza di un algoritmo che risolverebbe uno dei 23 problemi sollevati durante il Congresso dallo studioso David Hilbert; Mihaìl paventa invece tale eventualità, convinto che la matematica perderebbe così la sua dimensione creativa, diventando mero calcolo. Atene, 1929. Stèfanos non potrà più proseguire i suoi studi perché viene trovato morto. Assassinato. Forse c'è un filo che si dipana dall'antica Grecia alla Atene del primo Novecento, a unire i destini di Ippaso di Metaponto e Stèfanos, così lontani nel tempo ma così vicini a un'intuizione che non deve a nessun costo essere divulgata... "Delitti pitagorici" è un giallo avvincente che mescola suspense, storia e scienza, spiegando la matematica con un taglio divulgativo, rendendola comprensibile e affascinante, come "Il mondo di Sofia" ha fatto con la filosofia. E ci fa penetrare nei grandi problemi che hanno caratterizzato la ricerca del XX secolo, restituendoci, allo stesso tempo, un affresco vivacissimo della Parigi e della Grecia dei primi del secolo.
Dewey |
889.34 |
N. di pagine |
269 |
Altezza x Larghezza |
225
x
145
mm |
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Letto |
SI |
Collocazione |
To-S-2C |
Proprietario |
Zabot, Marco |
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Inizio Lettura |
09/03/2009 |
Fine Lettura |
10/03/2009 |
Collocazione Mia |
To-S-2C |
Da leggere |
No |
Consultazione |
No |
Num. Volte letto |
1 |
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Pur non essendo il 'giallo' che viene sbandierato in copertina, si tratta di un libro avvincente, scritto piacevolmente che scorre veloce.
E' la storia di un greco, ricco, appassionato di matematica che passa alcuni momenti della sua vita nella Parigi di inizio '900 dove frequenta artisti e pensatori dell'epoca, Picasso primo fra tutti.
Per chi ha letto Godel, Escher, Bach ... di Hofstadter è un must. Lo troverà piacevolissimo. Per chi vorrebbe capire qualcosa di matematica ma ha paura di avvicinarsi... è il libro giusto per iniziare ad apprezzarla senza fatica.
Buona lettura.