La costola Di Adamo
Antonio Manzini
Sellerio (2014)
In Raccolta
#185
7*
Romanzo Poliziesco, Thriller
Brossura 9788838931383
Italiano
"Il vicequestore sorrise nel pensare alla somiglianza che sentiva tra lui e quel cane da punta". Rocco Schiavone ha la mania di paragonare a un animale ciascuna delle fisionomie umane che gli si para davanti. Ma più che il setter che gli suscita quell'accostamento, lui stesso fa venire in mente uno spinone, ispido, arruffato e rustico com'è: pur sempre, però, sottomesso all'istinto della caccia. È uno sbirro manesco e tutt'altro che immacolato, romano di conio trasteverino, con una piaga di dolore e di colpa che non può guarire. Ad Aosta, dove l'hanno trasferito d'ufficio, preferirebbe tenere le sue Clarks al riparo dall'acqua e godersi i suoi amorazzi, che non imbarcarsi in un'altra inchiesta piena di neve. Una donna, una moglie che si avvicinava all'autunno della vita, è trovata cadavere dalla domestica. Impiccata al lampadario di una stanza immersa nell'oscurità. Intorno la devastazione di un furto. Ma Rocco non è convinto. E una successione di coincidenze e divergenze, così come l'ambiguità di tanti personaggi, trasformano a poco a poco il quadro di una rapina in una nebbia di misteri umani, ambientali, criminali. Per dissolverla, il vicequestore Rocco Schiavone mette in campo il suo metodo annoiato e stringente, fatto di intuito rapido e brutalità, di compassione e tendenza a farsi giustizia da sé, di lealtà verso gli amici e infida astuzia.
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La recensione di IBS
Rocco Schiavone è nato a Trastevere, da una famiglia di operai, negli anni Sessanta, quando il quartiere era alla ribalta non per il turismo ma per i frequenti omicidi.
I suoi amici più cari sono diventati ladri o spacciatori mentre lui, di malavoglia, è entrato in polizia. Negli anni ha avuto una condotta di vita pessima: è diventato un corrotto, un poliziotto disonesto, amante della bella vita e potenzialmente violento.
Con la morte della moglie anche il suo rapporto con le donne è degenerato: infedele e maleducato, non si è mai lasciato coinvolgere da alcuna storia e ha sviluppato una visione cinica dell'amore.
Le cose vanno peggio quando riduce in fin di vita un ragazzo che aveva violentato una sedicenne. Il giovane però è il figlio di un potente politico che non ci pensa due volte a sbattere in esilio, ad Aosta, il vicequestore.
Quello di Schiavone è stato un trasferimento punitivo, la cosa peggiore che gli potesse capitare: da buon romano non concepisce di vivere fuori dalla sua città e nutre un odio profondo per il gelo e la neve che si ostina a combattere con un paio di Clarks ai piedi.
Per cercare di alleviare la sua insofferenza, al mattino prima di iniziare a lavorare, si aiuta fumando uno spinello di marijuana, erba che aveva sequestrato a dei ladri e che in parte aveva rivenduto.
Rocco è l'antitesi del commissario irreprensibile, però ha talento.
Lo ha dimostrato con la sua prima indagine narrata in Pista nera e lo conferma in questa seconda vicenda dove dovrà affrontare lo strano caso di un suicidio: in una gelida mattinata di marzo una donna viene trovata impiccata al lampadario della sua camera da letto, mentre suo marito è fuori, impegnato in una pedalata mattutina. Il resto della casa è in subbuglio forse a causa di un furto.
Schiavone non crede nel suicidio e nemmeno nella tesi di una rapina finita male e inizia così un'indagine intuitiva collocando vite e caratteri delle persone all'interno di un puzzle, deciso a dissolvere la nebbia misteriosa creatasi intorno al caso. Il vicequestore segue le tracce del colpevole con intuito sicuro, scrutando prove e perquisendo senza mandati. Ė un uomo pieno di difetti ed eticamente scorretto e nel suo lavoro utilizza per lo più metodi fuorilegge, ma ha una sua morale di fronte alle ingiustizie contro i più deboli e soprattutto ha un ottimo intuito investigativo. Non è un brav’uomo ma non si può non fare il tifo per lui, forse per la sua forte antipatia verso i luoghi comuni che ci circondano o forse perché il lettore non può far altro che empatizzare con il protagonista nonostante i suoi errori.
Antonio Manzini, scrittore e sceneggiatore per la tv, ha costruito un personaggio molto riuscito dal punto di vista narrativo, un protagonista fuori dagli schemi che detesta le regole e il proprio lavoro ma di cui non si può fare a meno. Ci affezioneremo subito alle sue Clarks mal ridotte, al suo romanesco, al suo sarcasmo intelligente e persino al suo metodo investigativo, individualista e brutale.
Dettagli prodotto
N. di pagine 284
Altezza x Larghezza 170 x 110  mm
Dettagli personali
Letto SI (11/03/2014)
Collocazione To-S-1A
Proprietario Zabot, Marco
User Defined Fields
Fine Lettura 11/03/2014
Collocazione Mia To-S-1A
Da leggere No
Consultazione No
Num. Volte letto 1
Note
Un simpatico personaggio: il commissario, pardon, vice-questore, Rocco Schiavone, romano, trapiantato per punizione in una Aosta dove nevica sempre e se non nevica, piove.
La storia scorre veloce, semplice all'apparenza.
Finale a sorpresa.