La morte a Venezia
Thomas Man
CDE (1970)
In Raccolta
#1
5*
Letteratura, Narrativa
Copertina Rigida 
Italia  Italiano
L’anziano scrittore tedesco Gustav von Aschenbach, rimasto vedovo dopo una vita totalmente dedicata alla creazione metodica, faticosa ma socialmente fruttuosa delle sue opere, sente all'improvviso nel suo animo l’impetuoso desiderio di viaggiare, avere nuove esperienze, provare cambiamenti, per cui si appresta a partire per una località mediterranea, anche nella speranza di migliorare così la sua salute, minata da problemi cardiaci. Si reca quindi dapprima in una località costiera dalmata poi, insoddisfatto, si trasferisce al Lido di Venezia, dove tra gli ospiti del grande albergo in cui alloggia, la sua attenzione cade su una nobile famiglia polacca in vacanza, di cui fa parte un bellissimo adolescente, Tadzio, che finisce per incarnare ai suoi occhi l’ideale di bellezza classica, grecizzante, alla quale Aschenbach aspira. Dopo qualche giorno, nella città lagunare oppressa da una esiziale afa estiva, si sparge la voce che sia scoppiata un’epidemia di colera e von Aschenbach programma di partire, salvo poi grazie a un inatteso contrattempo, cambiare idea, felice di restare vicino a Tadzio, anche se non ha mai avuto l’opportunità di parlargli e a malapena è riuscito a carpirne il nome. Arriva al punto di non avvisare la famiglia del ragazzino dell'epidemia in corso, non potendo sopportare l’idea di vederlo allontanare da Venezia anzitempo. Durante il suo soggiorno, l’intera esistenza di von Aschenbach inizia a ruotare ossessivamente attorno a Tadzio, simbolo per lui di una gioventù svanita, ma anche oggetto di impulsi omosessuali che lo scrittore non era consapevole di possedere (o forse aveva fino a quel punto represso), pur senza desiderare però di concretizzare sessualmente la sconvolgente attrazione. Il racconto si conclude al Lido, dove von Aschenbach, disteso nella sua sedia sdraio, sta osservando Tadzio giocare con gli amici, come aveva già fatto tante volte. Il ragazzo a un tratto lascia i compagni e si dirige al largo, guadando lentamente le acque basse ma, prima di svanire alla sua vista, volge e condivide un ultimo sguardo con von Aschenbach morente. Lo scrittore è totalmente estasiato dall’ineffabile bellezza del ragazzo, il quale alza il braccio verso l’orizzonte a voler indicare qualcosa, e nel delirio degli ultimi istanti di vita lo scrittore immagina se stesso intento a seguirlo verso un ideale irraggiungibile.

Crediti
Traduttore Castellani, Emilio

Caratteri
Gustav von Aschenbach
Tadzio
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N. di pagine 81
Dettagli personali
Letto SI (09/11/2012)
Collocazione CP-C1
Proprietario Biblioteca CP
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Fine Lettura 09/11/2012
Collocazione Mia CP-C1
Dettaglio Collocazione Cassa-1
Da leggere No
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Num. Volte letto 1
Note
Scritto in modo esageratamente ricercato, tratta un argomento delicato. L'amore di un quasi vecchio per la bellezza giovanile di un ragazzo che diventa la sua ossessione, fino a morirne (?). Le lunghe e forse eccessive descrizioni degli stati d'animo, dei luoghi rendono vive le immagini dei luoghi e dei sentimenti.