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La locandiera (1966)
Copertina Attore
Valeria Moriconi Mirandolina
Paolo Graziosi Cavaliere di Ripafratta
Glauco Mauri
Dettagli del film
Genere Teatro
Regista Franco Enriquez
Autore Carlo Goldoni
Lingua Italiano
Durata 150 min.
Nazione Italia
Colori Bianco e Nero
Trama
La locandiera è una commedia scritta da Carlo Goldoni nel 1751.

La storia si incentra sulle vicende di Mirandolina, un'attraente e astuta giovane donna che gestisce a Firenze, con l'aiuto del suo cameriere Fabrizio, una locanda ereditata dal padre.

Primo atto [modifica]

Mirandolina viene costantemente corteggiata da ogni uomo che frequenta la locanda, in modo particolare dal Marchese di Forlipopoli (un aristocratico decaduto che ha venduto il prestigioso titolo nobiliare) e dal Conte d'Albafiorita (un mercante che, arricchitosi, è entrato a far parte della nuova nobiltà)

I due personaggi rappresentano gli estremi dell'alta società veneziana del tempo. Il Marchese, avvalendosi esclusivamente del suo onore, è convinto che basti la sua protezione per conquistare il cuore della bella. Al contrario, il Conte crede di poter procurarsi l'amore di Mirandolina così come ha acquisito il titolo (le fa infatti molti e costosi regali).

L'astuta locandiera, da buona mercante, non si concede a nessuno dei due, lasciando ad entrambi intatta l'illusione di una possibile conquista.

L'arrivo del Cavaliere di Ripafratta, un aristocratico altezzoso e misogino incallito, sconvolge il fragile equilibrio instauratosi nella locanda. Il Cavaliere, ancorato alle sue nobili origini e lamentandosi del servizio scadente, detta ordini a Mirandolina. Egli cerca inoltre di mettere in ridicolo il conte ed il marchese di essersi abbassati a corteggiare una popolana.

Mirandolina, ferita nel suo orgoglio femminile e non essendo abituata ad essere trattata come una serva, si promette di far sì che il Cavaliere si innamori di lei. Sarebbe questo il suo modo di impartirgli una lezione.
Secondo atto [modifica]

All'inizio del secondo atto, Mirandolina si mostra sempre più gentile e piena di riguardi nei confronti del Cavaliere, che dà segni di cedimento. In seguito, dichiara di disprezzare le donne che mirano esclusivamente al matrimonio, destando immediatamente una certa ammirazione da parte della sua vittima.

Più tardi, mostra ostentatamente al Cavaliere di non voler fare complimenti falsi al Marchese (in una famosa scena, il Marchese vuole pavoneggiarsi con la bontà di un vino di Cipro che in realtà ha un sapore disgustoso; mentre il Cavaliere non riesce a dire in faccia al suo avversario la verità, Mirandolina non esita ad affermare che il vino è davvero cattivo).

La protagonista riesce nel suo intento procedendo per gradi ed usando uno dopo l'altro diversi stratagemmi: la strategia di seduzione è ben pianificata e viene rappresentata con una generosa serie di scene comiche; il cavaliere finisce per cedere, e tutto il sentimento d'odio che provava si tramuta in un appassionato amore che lo tormenta.

Proprio il suo disprezzo verso il sesso femminile lo ha reso vulnerabile alle malizie della locandiera. Non conoscendo abbastanza le armi nemiche (temibile ed intrigante mescolanza tra verità e bugie, lacrime, falsi svenimenti) egli non ha potuto difendersi come avrebbe dovuto!
Terzo atto [modifica]

All'inizio dell'atto, Fabrizio si mostra geloso di Mirandolina che riceve in dono dal cavaliere una boccetta d’oro. Lei la rifiuta, dimostrandogli disprezzo. Mirandolina riesce in questo modo a compiere la sua vendetta mentre il cavaliere, dilaniato da sentimenti contrastanti, non vuole far sapere di essere oggetto dei raggiri di una donna, ma allo stesso tempo spera di poterla avere per sé. Subito dopo, quando il marchese incontra il cavaliere, lo accusa di essersi innamorato della donna. Ciò provoca le ire del cavaliere che fugge via sdegnato, dimenticando la boccetta d'oro. Il marchese, accortosi della boccetta e credendola di scarso valore, se ne appropria e poi la regala a Dejanira. Il conte incontra il marchese alla locanda e gli annuncia che Mirandolina ora ama il cavaliere. Il conte paga il conto e i due si allontanano. Mirandolina riconosce che con il suo comportamento ha incoraggiato troppo il cavaliere,quindi decide di risolvere la questione sposando Fabrizio. La donna non lo ama veramente ma, per tener fede ad una promessa fatta al padre in punto di morte, lo sposa, convinta che questo matrimonio non le impedirà di mantenere la propria libertà. Intanto sopraggiunge il cavaliere, e la donna, temendo che questi possa entrare nella stanza, fugge via. Fabrizio, a sua volta, temendo le intenzioni dell’amante impazzito, chiede a gran voce aiuto. Alla sua richiesta accorrono il conte ed il marchese. Il cavaliere caccia malamente Fabrizio, litiga col conte e si appresta a duellare con lui, usando la spada presa al marchese, sebbene questa sia spezzata. A fermare lo scontro interviene però Mirandolina, la quale induce il cavaliere a comprendere di essere stato vittima dei suoi raggiri ed annuncia di voler sposare Fabrizio, ponendo fine alle gelosie fra i tre. Il cavaliere lascia la scena adirato, mentre gli altri due benedicono le nozze:l’uno regala loro 300 scudi, l’altro 12 zecchini, gli stessi che l'altro gli aveva prestato per pagare il conto della locanda. Il cavaliere parte, Mirandolina promette a Fabrizio che se lui la sposerà, lei rinuncerà a far innamorare altri uomini. Poi rifiuta le offerte dei due nobili e chiede loro di cercar rifugio presso un'altra locanda e di non importunarla mai più. La scena si conclude quando Mirandolina si rivolge al pubblico e lo esorta a non lasciarsi mai ingannare dalle lusinghe della locandiera.
Dettagli personali
Visto
Indice 2428
Stato della collezione In collezione
Posizione T3-Teatro
Collegamenti IMDB
Qualità 99
Dettagli del prodotto
Formato DVD
Regione Region 1
Nr di dischi/nastri 1