La Carta Più Alta
Malvaldi
Sellerio Editore Palermo (2012)
Non presente
#254
7*
Romanzo Poliziesco
Fiction / Mystery & Detective / General
Brossura 9788838926082
Italiano
"Non è che tutti gli anni possono ammazzare qualcuno per farvi passare il tempo", sbotta disperato Massimo il barrista. Ma è impossibile sottrarsi al nuovo intrigo in cui stanno per trascinarlo i quattro vecchietti del BarLume: nonno Ampelio, il Rimediotti, il Del Tacca del Comune, Aldo il ristoratore. Dalla vendita sottoprezzo di una villa lussuosa, i pensionati, investigatori per amor di maldicenza, sono arrivati a dedurre l'omicidio del vecchio proprietario, morto, ufficialmente, di un male rapido e inesorabile. Massimo il barrista, ormai in balìa dei vecchietti che stanno abbarbicati tutto il giorno al tavolino sotto l'olmo del suo bar nel paese immaginario e tipico di Pineta, al solito controvoglia trasforma quel fiume di malignità e di battute in una indagine. Il suo lavoro d'intelletto investigativo si risolve grazie a un'intuizione che permette di ristrutturare le informazioni, durante un noioso ricovero ospedaliero: proprio come avviene nei classici del giallo deduttivo. E a questo genere apparterrebbero, data la meccanica dell'intreccio, i romanzi del BarLume, se non fosse per le convincenti innovazioni che vi aggiunge Marco Malvaldi. La situazione comica dei quattro temibili vecchietti che sprecano allegramente le giornate tra battute diatribe e calunnie, le quali fanno da base informativa e controcanto farsesco al mistero. La feroce satira che scioglie nell'acido ogni perbenismo ideologico. La rappresentazione, umoristica e aderente insieme, della realtà della provincia italiana... - - - A Pineta siamo a metà di un’estate particolarmente lunga. Massimo, che ha completamente ristrutturato il bar, cerca una nuova banconista; Aldo, a cui hanno distrutto il ristorante dandogli fuoco, sta cercando un nuovo locale. Il posto adatto ci sarebbe: si tratta di Villa del Chiostro, una beauty farm che sta andando piuttosto bene, messa su vari anni prima da un personaggio losco, Riccardo Foresti, e dove vorrebbe aprire un ristorante in comproprietà. Aldo è reso dubbioso dalla cattiva reputazione di Foresti e prima di accettare vuole delle garanzie; la stessa storia della beauty farm, infatti, ha dei punti oscuri. Grazie alle conoscenze di Pilade in Comune, i vecchietti riescono a mettere le mani sui vari atti che hanno portato all’acquisizione del fabbricato; scoprono così che la proprietà è stata comprata ad un valore assai inferiore al prezzo di mercato. La spiegazione è ovvia: il bene è stato acquistato come nuda proprietà, e quindi destinato a rimanere in mano al venditore, Ranieri Carratori, fino alla morte di quest’ultimo. Meno ovvio è, invece, che il Carratori stesso sia morto in maniera improvvisa dopo un mese circa dalla stipula del contratto. Apparentemente, per una malattia che non perdona; ma per i vecchietti è una coincidenza troppo grossa per essere solo un caso. Un infortunio al tendine costringe Massimo a un ricovero proprio nello stesso ospedale in cui è morto Carratori. Aldo, Ampelio, Gino e Pilade, i quattro pensionati-detective di Pineta affondano in questa nuova avventura fra un pettegolezzo, una bevuta e quattro risate, rompendo la monotonia della placida vita di provincia con arguzia e ironia. E dimostrando alla fine che la scienza serve, anche tra i tavolini di un bar.
Dettagli prodotto
N. di pagine 198
Dettagli personali
Letto SI (21/12/2012)
Proprietario Rita Travaglino
User Defined Fields
Prestato da Rita Travaglino
Fine Lettura 21/12/2012
Anobii 50
Da leggere No
Consultazione No
Num. Volte letto 1
Note
Solito tema. Il bar, i vecchietti, il commissario e la rediviva Tiziana. La trama a poca importanza. Il bello sono i frizzi dei vecchietti, le considerazioni filosofiche e politiche di Massimo. Ancora un racconto piacevole da leggere.